• Percorsi nella memoria

    Presentazione del libro

    INCONTRO CON DIEGO GUZZI

    “A conti fatti. La Shoah a giudizio in Francia e in Italia”

    venerdì 26 Gennaio 2024
    ore 21.00
    Viganò (LC)

    L’edizione 2024 di Percorsi nella Memoria ha per titolo I conti con la Storia. Tra memorie e rimozioni e vuole riflettere su come gli Europei abbiano o meno fatto i conti con la propria storia novecentesca, in particolare quella legata alla Shoah. Sono stati diversi, infatti, i paesi del continente che negli anni tra le due guerre hanno portato avanti politiche antisemite e che durante la seconda guerra mondiale hanno collaborato attivamente al progetto di sterminio nazista. A conflitto concluso, però, molti di loro hanno evitato per varie ragioni di riflettere sul proprio ruolo e sulle proprie colpe, portando l’opinione pubblica a considerare i nazisti come unici responsabili della deportazione e dello sterminio.

    Dall’Italia alla Germania, dalla Francia all’Europa dell’Est, durante gli incontri di questa edizione ci interroghiamo su come gli stati europei si siano assunti le rispettive responsabilità e abbiano scelto di affrontare la memoria pubblica della Shoah. Un percorso che estende la riflessione alle modalità più efficaci per ricordare l’Olocausto, al ruolo della memoria storica nella vita pubblica e al complesso rapporto tra lo stato di Israele e la Shoah.

    Direzione scientifica a cura del Dott. Daniele Frisco

    > Scarica il programma di “Percorsi nella Memoria” 2024

    Venerdì 26 gennaio
    ore 21:00
    VIGANÒ
    Sala Consiliare via Risorgimento, 24

    INCONTRO CON DIEGO GUZZI, autore del libro “A conti fatti. La Shoah a giudizio in Francia e in Italia” (Mimesis)

    Diego Guzzi è dottore di ricerca in Studi politici all’Università degli Studi di Torino e all’Université de Picardie ed è vicepresidente dell’Unione culturale “Franco Antonicelli” di Torino. Nel libro mette in luce come, al termine della seconda guerra mondiale, sia la Francia che l’Italia si siano autorappresentate come vittime dell’occupazione nazista, attribuendo alla Germania la colpa esclusiva dei crimini commessi sul proprio territorio, in particolare delle persecuzioni contro gli ebrei. La ricerca storiografica ha però dimostrato le dirette responsabilità dello Stato di Vichy e del regime fascista nell’attuazione delle politiche antisemite. Una constatazione che fatica a imporsi nel discorso pubblico di due nazioni che ancora si concepiscono, rispettivamente, come patria dei diritti umani e terra di “brava gente”. Sotto questo aspetto, le vicende giudiziarie e i processi che si sono susseguiti con esiti alterni dal Dopoguerra a oggi rappresentano un punto di osservazione illuminante.

    Sala Consiliare
    via Risorgimento, 24
    Viganò

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