• L’ultima luna d’estate

    Spettacolo teatrale

    LA GABBIA

    Teatro della Cooperativa

    giovedì 1 Settembre 2022
    ore 21.00
    Sirone (LC)

    Un festival vivo e vibrante, dove il pensiero può scorrere senza briglie, da ben 25 anni capace di favorire l’incontro e il confronto tra ideologie e generazioni e valorizzare i luoghi più belli del territorio, con eleganza e competenza e con uno sguardo sempre attento al contemporaneo e alla riflessione.

    Da venerdì 26 agosto a domenica 4 settembre torna L’ultima luna d’estate, festival del teatro popolare di ricerca che in questa sua 25esima edizione ha come tema la libertà.

    Anche quest’anno, quindi, teatro nelle cascine, nei parchi e nelle ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle provincie di Lecco e di Monza e Brianza.

    In programma per giovedì 1 settembre a Sirone “LA GABBIA”, produzione Teatro della Cooperativa. Di Stefano Massini inserti drammaturgici, regia e scenografia di Renato Sarti, con Federica Fabiani e Vincenza Pastore

    “Ho sempre provato una forte attrazione per quei luoghi insospettati che si rivelano, nei fatti, autentici contenitori di parole. Luoghi che sono involucri di storie, scenari inconsapevoli e costanti di relazioni umane. Fra questi spazi c’è il parlatorio del carcere. Un luogo adibito soltanto a dialoghi. Uno spazio che nasce con l’esatta vocazione di accogliere scontri, incontri, racconti, confronti. E proprio per questa vocazione acquista una potente identità teatrale. Mi interessa esaminare il rapporto lucido, spietato, che rende quelle quattro pareti spettatrici silenti dei drammi di una sterminata umanità.”

    (Stefano Massini)

    “Avevo affrontato il tema della lotta armata in un testo segnalato al Premio Riccione nel 1991. Poi non mi sono più arrischiato, anche perché sentivo che doveva in qualche modo esserci una ri`essione ulteriore, un’assunzione diretta e personale di responsabilità. Gli appartenenti alle varie organizzazioni armate erano la punta di un iceberg fatto di condivisioni, attrattive, affinità e simpatie. Non ci sono giustificazioni di sorta che tengano davanti alla violenza e al delitto, ma bisogna avere il coraggio di ammettere che le gambizzazioni, i ferimenti e le uccisioni che colpivano i ‘nemici del proletariato’ risentivano di un clima sociale infuocato. Molti, non comprendendo la pericolosità della situazione, gioivano.
    Padre Turoldo, il cardinale Martini e diversi uomini di Chiesa capirono, prima di altri, che bollare come mostri coloro che si erano macchiati di fatti di sangue non era di nessun aiuto alla comprensione dei fatti e non aiutava in alcun modo a superarli.
    Ne La gabbia (Figlia di notaio), scritto nel 2005, un giovanissimo Stefano Massini ha affrontato il difficile rapporto fra una figlia condannata per banda armata e la madre scrittrice, cercando di andare oltre al fatto meramente politico.
    A quasi dieci anni di distanza, anche per dare nuovo impulso alla riflessione su un fenomeno che non ha avuto eguali in Occidente per durata e dimensione, ho chiesto a Stefano di poter fare degli inserti drammaturgici nel suo lavoro e lui ha accettato. Non è facile che due drammaturghi, per esperienza ed età molto diversi, scelgano in qualche modo di collaborare sullo stesso testo. Lo trovo un fatto raro e assolutamente positivo, che può rivelarsi un’esperienza fruttuosa e un invito a percorrere, dal punto di vista teatrale, una nuova strada.”

    (Renato Sarti)

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    Cortile del Municipio
    via Molteni
    Sirone

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