Un mondo senza poesia è un mondo in cui nessuno vorrebbe vivere: ecco perché la 24esima edizione de L’ultima luna d’estate oppone alla pandemia la poesia. Promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi e da Teatro Invito, il festival del teatro popolare di ricerca torna ad animare le cascine, i parchi e le ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle provincie di Lecco e di Monza e Brianza. Oltre venti spettacoli – da giovedì 26 agosto a domenica 5 settembre – per concludere l’estate con eventi all’aperto e in sicurezza.
In programma per giovedì 26 agosto a Missaglia l’inaugurazione in compagnia del paesologo e poeta Franco Arminio.
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. I suoi libri hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi; è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Ha ideato e porta avanti la Casa della paesologia a Bisaccia e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano. Si definisce “paesologo”.
“La paesologia unisce l’attenzione al dettaglio con la spinta verso il sacro, mettere al centro la poesia cambia molte cose, significa mettere al centro della vita la morte, la morte non è una faccenda di un giorno solo, è la faccenda di ogni giorno, la morte muove l’anima, la poesia e la morte portano inevitabilmente a dio, non quello che ci hanno raccontato, un dio che non promette paradisi e inferni, un dio che è semplicemente un punto vuoto a cui approdare, il dio della paesologia è il niente”.
La presenza di Franco Arminio all’Ultima luna d’estate prosegue la riflessione sul significato del far rivivere i paesi di provincia attraverso la cultura.
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Monastero della Misericordia
via Misericordia
Missaglia